In Consiglio regionale il dramma dei rifiuti (e la farsa del Pd...)

consiglioregionale14lug 500di Mario Meliadò - Tutto parte... dalla fine: è infatti soltanto al termine della seduta del Consiglio regionale che viene vagliato il punto in discussione inserito giusto due ore prima dal Presidente d'Assemblea Nicola Irto, la proposta di legge regionale da parte della stessa Giunta che sostanzialmente proroga per tutto il 2019 lo status quo ante in materia di rifiuti (gestione dunque sempre alla Regione), considerati gli enormi ritardi accumulati in tema di allestimento degli ambiti territoriali ottimali e delle reti e delle relative comunità d'ambito. La proroga però trova fondamento nel trasferimento alla Regione almeno dell'80% delle risorse finanziarie necessarie alla gestione del servizio e nella sottoscrizione dei contratti di servizio coi gestori degli impianti ad opera degli Enti locali.

--banner--

Come già nella riunione del gruppo consiliare del Partito democratico, è ancora Carletto Guccione il più critico: 《 Il provvedimento era scontato per gli enormi ritardi da parte della Regione - così Guccione -, che però non deve mistificare, qui la colpa non è certo dei Comuni》, fa presente dopo le parole dell'assessore Antonella Rizzo in relazione, che evidenziavano il mancato concreto avvio degli Ambiti territoriali ottimali e la necessità che proprio gli Enti locali facciano fede agli impegni. Dall'opposizione, da Fausto Orsomarso a Gianluca Gallo, "fuoco di fila" in relazione alla questione emergenza-rifiuti: secondo i due esponenti del centrodestra, nei fatti siamo tuttora in piena emergenza e la strada giusta era quella indicata dalla loro coalizione nel 2013, con un accordo coi gestori delle discariche che, se riproposto oggi, avrebbe giovato ed evitato la gara per il conferimento degli scarti oltreconfine. Intemerate certo maldigerite dall'assessore, che ha fatto presente come invece si sia operato tempestivamente col programma "discariche zero", una stima attendibile dei volumi di rifiuti da gestire da qui a 10 anni e l'impetuoso incremento della differenziata.

Complessivamente il Consiglio è durato un paio d'ore ma, eccezion fatta per la proroga sulla gestione del ciclo dei rifiuti in capo alla Regione, da Palazzo Campanella le novità più serie sono giunte semmai dalla riunione del gruppo consiliare del Partito democratico, animato dalla consapevolezza che 《non si può arrivare in questo modo alle elezioni》dal punto di vista della governance dell'Ente e, forse, anche della composizione della Giunta: al capogruppo Seby Romeo è stata pertanto assegnata una missione impervia, quella di rappresentare al Governatore calabrese Mario Oliverio perplessità e imbarazzi dei consiglieri regionali dèm e la ravvisata esigenza di cambiare urgentemente assetto, probabilmente con quell'Oliverio-ter molto "politico" che in Assemblea invocano da tempo.

Le prime fasi di un Consiglio regionale complessivamente durato meno di due ore hanno riguardato le leggi sulla tutela degli alberi monumentali e (su iniziativa congiunta dei presidenti della Prima commissione "Assetti istituzionali" Franco Sergio e della Commissione consiliare contro la 'ndrangheta Arturo Bova) per regolamentare ed effettivizzare la presenza dei dirigenti alle riunioni di Commissione e quella firmata Mauro D'Acri su trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli direttamente in locali aziendali.

In mezzo, grande attenzione ed enfasi per la proposta di legge firmata dal piddino Michele Mirabello sui Distretti turistici regionali, volta al superamento degli Stl (i Sistemi turistici che col sostanziale azzeramento delle Province neppure s'è fatto in tempo ad attuare mai) e all'introduzione di misure assai peculiari (dai pontili galleggianti di mano regionale all'istituzione di specifiche "zone a burocrazia zero". E questo, anche perché da più parti si è posto in rilievo come sia cruciale valorizzare una delle più sincere vocazioni della Calabria, ma al contempo come sia fondamentale offrire sistematicità alla regolamentazione del settore.

In discussione, se Mjrabello ha confermato a Giovanni Nucera che la "sua" legge non comporta alcun esborso per l'Ente, il centrodestra ha fornito i voti per un "sì" unanime, mentre il forzista Peppe Pedà ha espresso apprezzamento per l'attenzione rivolta al settore nautico. Forte il richiamo del collega Gianluca Gallo a una normazione unitaria e coordinata dell'intero settore turistico, piuttosto che "a macchie di leopardo" come sta avvenendo.

Spazio finale per mozioni & C.: l'ordine del giorno firmato proprio da Pedà sull'opportunità d'istituire una Zona economica speciale interregionale calabrosicula (Leggi qui), gli odg di Mirabello e Gallo sui lavoratori dell'Abramo Customer Care di Crotone e sugli ex percettori di mobilità in deroga e, soprattutto, la mozione avanzata da Giuseppe Aieta a favore del pronto recupero delle Terme Luigiane coi suoi 250 addetti, tanto più che le acque termali in questione sono della Regione. Un'iniziativa lodata coralmente; e Carletto Guccione – in particolare – ha invocato l'attenzione e l'intervento dello stesso neocommissario governativo per il Piano di rientro, generale Saverio Cotticelli, per l'intero comparto termale, in Calabria prezioso quanto ampiamente sottovalutato.