Regionalismo differenziato, Bevacqua (Pd): “Fronte comune per difendere Sud, questione di risorse e di competenze”

"Un coordinamento permanente che conduca, da subito, una unitaria battaglia di civilta'". E' la proposta, "unanimemente accolta", uscita da un incontro convocato dal consigliere regionale del Pd Domenico Bevacqua, leader di Zonadem, sul tema dell'autonomia differenziata cui hanno partecipato consiglieri regionali, sindaci, sindacati, forze sociali, Anci e Upi. "Non e' solo una questione di risorse. E' anche - ha sostenuto Bevacqua - una questione di competenze. La cosa piu' sciocca che potremmo fare, dopo l'ultimo Cdm, e' pensare che sia tutto a posto, che i rischi della secessione mascherata siano svaniti, che le Regioni interessate rinuncino al progetto autonomista e che, soprattutto, la Lega rinunci a cio' che la sua base storica pretende da sempre. Noi non dobbiamo arretrare di un millimetro e, anzi, dobbiamo rilanciare: la nostra richiesta di azzerare il procedimento in corso rimane ferma. Il regionalismo va ripensato tutto e in maniera organica, non attraverso trattative segrete fra Governo e singole Regioni. Il rischio di una messa in crisi dell'unita' nazionale e' reale e non si puo' assistere passivi: le richieste di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, centrate sul legame fra risorse e gettito tributario dei territori, esclude il fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacita' fiscale per abitante. Perche' mai il cittadino di una Regione ricca avrebbe diritto a una sanita' e a una istruzione piu' ricche, mentre il cittadino di una Regione povera avrebbe diritto a una sanita' e a una istruzione piu' povere?". All'incontro hanno partecipato Massimo Covello e Umberto Calabrone, rispettivamente della Fiom e della Cgil e Tonino Russo numero uno della Cisl.

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"Senza mezzogiorno non c'e' Paese, non c'e' Italia", e' stato, e' scritto in una nota, il leit-motiv dei protagonisti. Insieme a Bevacqua, anche Mimmo Tallini, di Forza Italia, "a testimonianza - prosegue la nota - che sul tema e sulla questione non esistono, al momento, colori politici. E poi Pino Greco, segretario di Articolo1; Flora Sculco, consigliera regionale, e Seby Romeo, capogruppo del Pd a Palazzo Campanella. Tutti uniti e pronti a rivendicare spazi, ognuno per le proprie competenze, verso una mobilitazione mai finora realmente partecipata". E se Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza, "ha voluto rimarcare il fatto che non si tratta solo di un problema economico e finanziario, tra sanita' trasporti scuole e via discorrendo; per Gianluca Callipo, presidente Anci Calabria, tutti gli amministratori devono impegnarsi al raggiungimento di uno stop alla legge ed alle intenzioni di Lega e nordisti. Bello il paragone con la Germania dell'Ovest e quella dell'Est prima della riunificazione storica. Due velocita' diverse, quelle. Eppure hanno saputo trovare un punto di equilibrio senza lasciare traccia delle differenze tra una parte e l'altra. Cosi' - prosegue la nota - dovrebbe essere, per usare le parole del Capo dello Stato Mattarella, anche la nostra Italia. La domanda emersa e' stata anche un'altra: si e' ancora in tempo per svegliare ogni coscienza critica e dimostrare che la Calabria, per non parlare della Campania della Basilicata o della Puglia, sono capaci di proporre energie fresche e libere, tali da proporre un intero Mezzogiorno maturo e consapevole? Bevacqua e tutti gli intervenuti, coordinati dal giornalista Francesco Mannarino, ritengono di si'".