‘Ndrangheta, Regione Valle d’Aosta ammessa come parte civile nel progetto ‘Geenna’

Il tribunale di Aosta ha accettato la richiesta di costituzione di parte civile della Regione Valle d'Aosta nel processo Geenna. Durante l'udienza preliminare a Torino, nel dicembre 2019, l'istanza dell'ente pubblico era stata respinta per un vizio di forma (la Regione e' quindi solo parte civile nei confronti di Bruno Nirta, il cui iter processuale era dovuto ripartire per una mancata notifica, mentre non lo e' nei confronti degli altri 11 imputati a processo con rito abbreviato). Restano parti civili i Comuni di Aosta e Saint-Pierre e l'associazione Libera.

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Il processo e' iniziato con le testimonianze dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Gruppo Aosta, che hanno indagato insieme al Ros di Torino. Al centro delle domande della difese, tra l'altro, la necessita' o meno di un numero minimo di 49 persone per comporre un locale di 'Ndrangheta: la cifra si adatta in base al territorio, ha risposto all'avvocato Ascanio Donadio (difesa Antonio Raso) il sottoufficiale in congedo che per anni ha guidato il Nucleo investigativo. "Avete accertato riti di affiliazione in Geenna"?, ha chiesto inoltre l'avvocato Donadio. "No", ha detto l'investigatore. Prima aveva illustrato l'attivita' svolta in diverse inchieste per 'Ndrangheta negli anni passati, tra le quali 'Lenzuolo' e 'Tempus Venit'. Il legale ha insistito sul consumo di pasti da parte delle forze dell'ordine nella pizzeria del suo assistito, 'La Rotonda'. Un aspetto considerato non rilevante dal presidente del collegio, il giudice Eugenio Gramola, che anzi ha detto di aver mangiato lui stesso nel ristorante, conosciuto per la buona cucina.