Il Consiglio regionale cancella la legge sui vitalizi, i consiglieri si difendono: "Un incidente, una disattenzione, uno scivolone infantile"

CONSIGLIO REGIONALE-AULAUn Consiglio regionale compatto contro le critiche ricevute da ogni parte, dopo l'approvazione della legge durante la seduta del 26 maggio scorso, che prevedeva l'estensione del vitalizio ai consiglieri regionali decaduti per motivi vari che ha suscitato moltissime polemiche anche a livello nazionale e che ha indotto il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, a convocare l'odierna seduta straordinaria dell'Assemblea legislativa calabrese con un solo punto all'ordine del giorno: "Abrogazione della legge regionale numero 5/2020 (Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019, numero 13 'Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al Dl 174/2012')".

Durissimo l'intervento di Tallini, che ha attaccato oppositori politici, giornalisti e leader politici "anche della mia stessa parte politica", ha sottolineato, che secondo il Presidente del Consiglio regionale avrebbero commentato senza essere pienamente informati sui fatti e che avrebbero fatto "ricostruzioni fantasiose della vicenda". "Noi chiediamo dignitosamente di essere trattati come tutti gli altri consiglieri regionali d'Italia", ha concluso Tallini.

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"Un incidente di percorso", "una disattenzione che non capiterà mai più", "un provvedimento approvato con superficialità, uno scivolone infantile", così i consiglieri regionali intervenuti durante la seduta straordinaria, hanno definito la legge approvata in poco più di un minuto.

"Abbiamo dato la possibilità ai tanti professionisti del facile populismo di strumentalizzare una vicenda pronta per essere cavalcata", ha detto il capogruppo Pd Domenica Bevacqua. "Mi sento colpito e amareggiato che ci siano dubbi sulla nostra credibilità, da oggi non parteciperemo più ad errori di questa portata". "Ho peccato di superficialità e me ne assumo le responsabilità", ha aggiunto.

Di Natale (Io resto in Calabria) ha definito un vulnus la mancata costituzione delle Commissioni consiliari "che ha finito col ledere un diritto di tutti i Consiglieri di essere 'istruiti' sulle leggi che vengono discusse in Aula". Anche Pietro Molinaro (Lega-Salvini) si è soffermato sul dato delle Commissioni, e sulla scarsa comunicazione intercorsa tra Conferenza dei capigruppo e singoli consiglieri.

Giuseppe Aieta (Democratici Progressisti) sottolineando "l'incalcolabile danno d'immagine della massima assise calabrese" ha richiamato alla necessità di una operazione verità, "nella quale - ha detto - si dica ai calabresi con chiarezza che molti di noi, in quest'aula, al di fuori dei consiglieri che hanno mandati precedenti alla legislatura 2014-2020, non percepiscono vitalizi. E' una parola che non è arrivata ancora nel cuore dei cittadini - ha detto ancora Aieta - perché ancora si alimenta il dubbio talvolta alimentato da noi stessi con parole riportate sui testi di legge, facendo riferimento ai vitalizi, che non esistono più".

Secondo Tilde Minasi, capogruppo della Lega, la vicenda sarebbe stata strumentalizzata, "consentendo a tanti di spingersi oltre la critica esprimendo opinioni fuorviarti". "Ai cittadini calabresi rivolgo le più sentite scuse", ha sottolineato.

"Abbiamo dato prova di una grande forza abrogando una legge approvata poco tempo fa, questa cosa ci rende onore, dobbiamo lavorare per riacquistare la fiducia dei calabresi, adesso ci dobbiamo impegnare tutti", ha detto Pippo Callipo, presidente del gruppo "Io resto in Calabria".

Secondo il consigliere regionale dell'Udc, Giuseppe Graziano, "si tratta di un gesto di maturità da parte della politica e di ascolto delle giuste istanze dei cittadini". L'autore del laconico "si illustra da sé" ammette che "in sede di approvazione era stato commesso un errore di metodo e di valutazione", aggiungendo che "fino a qualche anno fa avremmo letto un esito diverso a questa vicenda ma oggi la società è giustamente cambiata e chi ha il compito di amministrare la democrazia deve essere portavoce delle esclusive istanze della gente".

"Un buon politico – aggiunge Graziano - sa ascoltare il popolo. E in questi giorni il popolo ci ha detto, anche a muso duro, che quella norma con la quale si permetteva anche ai Consiglieri regionali che non avessero finito il mandato di poter accedere ad un diritto pensionistico, a fronte del pagamento della contribuzione, non era giusta. In questi lunghi giorni ne abbiamo parlato, discusso, ragionato ed è evidente che si tratta di una regola impopolare. E se una legge non piace alla gente è giusto che venga abolita".

A chiudere il dibattito e la seduta del Consiglio regionale gli interventi di Nicola Irto e Luigi Tassone (Pd), e Sinibaldo Esposito (Casa della Liberta'). Irto, che nella scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio regionale ha condiviso la decisione dell'attuale Presidenza di convocare con urgenza il Consiglio e ha ricordato che legge 13 che si intendeva modificare, ha gia' portato delle risorse. "La legge - ha ricordato Irto - e' andata ad attaccare i vitalizi passati e garantiti fino alla IX legislatura. 8 milioni di euro dei risparmi della scorsa legislatura sono stati utilizzati per alcuni provvedimenti di aiuto fatti ad inizio XI legislatura. E' evidente che sulla Calabria c'e' un'aspettativa maggiore e deve fare uno sforzo in piu'. I calabresi si aspettano di piu' e l'odierna legislatura potrebbe intervenire sugli stipendi dei burocrati, sulle strutture speciali e su quanto viene percepito come privilegio". Tassone ha messo in evidenza la necessita' di abolire la legge 5. "E' inaccettabile pero' - ha aggiunto - la gogna mediatica a cui e' stato sottoposto il Consiglio regionale, prendendo a spunto, un inesatto contenuto sulla percezione dei vitalizi". Per Sinibaldo Esposito (Casa delle Liberta') "la legge 5/2020 e' stata vista come una difesa della casta. Molto fango e' caduto su tutti - ha aggiunto - nessuno escluso. E' stato fatto un errore di opportunita' politica e di comunicazione. Non si tratta dell'introduzione dei vitalizi, che non esistono dalla X legislatura, ma la legge e' stata percepita come la possibilita' della loro reintroduzione". Esposito ha invitato a non tergiversare piu' sulle Commissioni, annunciando che il prossimo 11 giugno si voteranno gli uffici di Presidenza delle Commissioni "nelle quali - ha concluso - c'e' molto da lavorare a partire dalla manutenzione della legge sui regolamenti e dei Gruppi".