Livorno-Reggina, Vargas a 360°: "Non gioco più, segnalerò giovani cileni. Dionigi, manca aggressività"

vargasdi Paolo Ficara - Un doppio ex tutto amaranto, come il colore sociale che accomuna Reggina e Livorno, avversarie al "Picchi" sabato alle 18. Il 37enne Jorge Vargas trova un posto d'onore nella storia del club dello Stretto, non solo per essere stato il primo cileno a vestirne la maglia. Il difensore ha vissuto da protagonista le prime stagioni in Serie A, nonché l'immediata risalita dopo un anno di purgatorio nel 2001/02 e la successiva salvezza ottenuta nello spareggio con l'Atalanta.

Vargas si trova attualmente a Reggio Calabria, dopo aver ormai concluso in autunno la sua carriera da calciatore, in Cile con la maglia del La Serena. Ha giocato anche nel Livorno per un paio di stagioni, assieme a gente del calibro di Cristiano Lucarelli, Marco Amelia e Fabio Galante. Il legame con la Reggina però è più forte, come si evince da questa intervista rilasciata al Dispaccio.

Sei a Reggio solo per la famiglia o ci sono anche altri motivi?
Qui ho un pezzo grosso della famiglia, cioè mia suocera. Questo è l'unico motivo.

Quanto ti manca la Reggina?
Sono andato allo stadio un paio di volte. L'ho vista un po' in difficoltà, ma credo che ce la faranno quest'anno.

Anche se all'inizio gli obiettivi erano diversi.
Diversi? Con questa squadra? Non ci credo. C'è Dionigi, vuole bene alla Reggina. La salverà tranquillamente.

Ci hai parlato in questi giorni con Foti e Dionigi?
Sì, con loro si parla sempre. Dionigi è stato un giocatore sanguigno, è più facile parlare con lui. L'ho trovato molto fiducioso per la salvezza.

Hai smesso di giocare?
Non giocherò più. Ho altre cose in testa, ad andare in campo non ci penso più.

È vero che avevi consigliato Carmona e Rakic alla Reggina?
Sì, tutti e due. Djordje è arrivato un po' giovane, in quel periodo la squadra era competitiva ed aveva bisogno di tempo. Ha giocato con me nel Salisburgo, ha sempre dato il suo contributo. Con noi il gioco era diverso, eravamo sempre offensivi e proiettati all'attacco. Trapattoni schierava due o tre punte, aveva più possibilità di giocare.

Hai consigliato altri giocatori successivamente?
No. Forse lo rifarò in futuro. Ho tanti ragazzi in Cile molto bravi. Un paio hanno la possibilità di andare in squadre molto importanti. Il campionato Sudamericano Under 17 inizierà in Argentina a fine marzo, io li andrò a vedere ad inizio aprile. Questi due ragazzi hanno richieste importanti, ma preferisco che giochino anziché andare a fare panchina.

Che differenze ci sono tra Foti e Spinelli?
Foti capisce di calcio, Spinelli non capisce niente. Questo per la parte calcistica. Spinelli ha addosso la pressione della città, che vuole andare in Serie A. Negli anni passati ha speso parecchi soldi per riportare la squadra in massima serie.

Secondo te, questo tipo di pressione non c'è più a Reggio?
Magari c'è. Il fatto che la Reggina sia stata sempre penalizzata da episodi sfortunati, fa passare la voglia. Il prossimo anno, il presidente farà la squadra per salire. La città lo merita. Poi, non può essere che il Catania stia in Serie A e la Reggina no. Speriamo bene, secondo me nella prossima stagione ci sarà una bella squadra.

Ti sarai accorto che le cose sono diverse, a livello di pubblico.
C'è poca gente. Mi dispiace, uno stadio pieno dà motivazioni importanti a chi gioca. Per le squadre che vengono, c'è sempre un po' di paura. Pensavo ci andasse più a gente, ma non posso entrare nella testa delle persone. Ogni tanto, il pubblico ha ragione. Specie quando è scontento.

Preferiresti segnalare i giocatori o fare il dirigente?
Segnalerò i miei ragazzi alle squadre che riterrò adatte. Siccome non sono egoista, posso anche segnalare giocatori che non sono sotto la mia procura, a patto che siano bravi. Sono sempre in giro a guardare tornei. Credo che, per i cileni, l'età giusta per arrivare in Europa sia prima dei 19 anni. Tra i 19 ed i 21 anni, in Cile si crea una transizione negativa, c'è il rischio di perdere due anni di professionismo. Le squadre forti puntano sempre a vincere i campionati, dando poco spazio ai giovani.

La Reggina riuscirà a raccogliere un risultato positivo a Livorno?
Me lo auguro. Il Livorno l'ho visto un paio di volte, gioca bene pur non segnando tantissimo in casa. Adesso possono andare in confusione, essendoci pressione, giocano molto bene la palla e sono aggressivi. Hanno qualche infortunato, le sconfitte recenti sono immeritate.

Cosa ti senti di consigliare ai ragazzi della Reggina, in particolare ai difensori?
Attenzione a Paulinho, la punta centrale. È furbo ed intelligente. Si deve marcare bene. Dionisi ha qualità, può inventare la giocata. Tutta la squadra gioca bene.

Quale aspetto ti manca della tua Reggina? Cosa non ritrovi nella Reggina attuale?
Tante cose insieme. Vorrei che fosse un po' più aggressiva quando non ha la palla. Ogni allenatore ha la sua medicina, è difficile poter dire certe cose.

Quali caratteristiche hanno reso vincente la Reggina della promozione nel 2002?
Stavamo sempre bene atleticamente e ci mettevamo tanta grinta. Davanti avevamo due che facevano gol in qualsiasi momento (Dionigi e Savoldi, ndr). È sempre importante poter buttare la palla in avanti, sapendo che qualcuno la manda dentro. Hanno fatto la differenza.

Starai in città per qualche altro giorno, poi tornerai in Cile?
Sì, spero di rinviare un po' la partenza per guardare Reggina-Cesena.

A Reggio ci tornerai per portare qualche giovane cileno?
Verrò in estate a farmi un po' di mare. Con questi ragazzi andrò in giro, ho già degli appuntamenti fissati con determinate società.