Reggina, trova l'intruso

abodigallotaibidi Paolo Ficara - Quella strana sensazione. Mentre Luca Gallo mostrava orgoglioso il pullman con tanto di logo della Serie A, un po' ce lo aspettavamo. Raramente la tifoseria della Reggina si è potuta gustare un momento di soddisfazione. Ci ha pensato la partita col Rende a guastarci il sapore di un weekend che resta indimenticabile, e nel quale sono state gettate le fondamenta per un percorso nobile e solido.

Qualche settimana fa scrivevamo di un club che vuole strutturarsi all'inglese, con nuovi dirigenti pronti ad essere nominati. Sono arrivati i segretari Salvatore Conti e Massimo Bandiera, rappresentano un importante passo per un club che vuole strutturarsi dalle fondamenta. Oltre che le migliori scelte possibili. Adesso, per diventare di alto livello, la modernità verrà mischiata alla riconoscibilità conferita dalla tradizione. Ecco perché riprendersi il marchio, con annesso palmares, rappresenta la molla per ricreare entusiasmo e coinvolgimento. Facendo salire i numeri.

Il successo sportivo sarà una logica conseguenza. Più saranno sapienti le mani cui verrà affidata la progettazione tecnica, più in fretta si tornerà almeno in Serie B.

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Motivo per cui bisognerà riflettere, con calma e a fine stagione, dopo aver toccato con mano l'obiettivo raggiunto in seguito ai notevoli investimenti di gennaio. Metterci la faccia e prendersi la responsabilità sono due cose diverse. Le partite stanno andando male, lo avevano previsto tanti esperti intervenuti a commentare il post Reggina-Catanzaro. Oggi è grave dichiarare, fra le tante astrusità, che Sandomenico è appannato perché Cevoli lo ha messo terzino. Sandomenico ha giocato terzino (ed abbiamo criticato il tecnico) solo in due partite: il 3-1 sulla Viterbese e l'1-1 a Monopoli, con assist a Baclet. Adesso ci pare di vederlo ancora più largo. L'allenatore di prima è stato costretto a metterlo lì, perché il direttore sportivo rimasto ancora in carica ha perso due settimane appresso al SudTirol. Non per prendere il nuovo Cabrini o la reincarnazione di Facchetti, ma per Procopio.

Oggi però, al di là dei lapsus ("Riprendere la marcia di quattro domeniche fa"... come? Come? Come???) nell'ascoltare certe dichiarazioni patetiche, ci rendiamo conto dei motivi per i quali l'allenatore di prima non è stato protetto, mentre Drago merita che qualcun altro ci metta la faccia. Peccato che la faccia non sia più credibile. Così come non può essere credibile chi scrive di onestà intellettuale, avendone dimenticato da tempo l'indirizzo di casa. Noi staremo vicini alla squadra, qualcun altro farebbe meglio a starne lontano.

La qualificazione ai playoff è necessaria per non smorzare di brutto l'entusiasmo, ma la risposta da parte del pubblico è stata già importante nelle ultime settimane. Andare in oltre 6 mila allo stadio, nonostante una diretta televisiva, è il miglior biglietto da visita da presentare a chi si recherà lunedì a visionare il "Granillo".

Andrea Abodi ha sempre avuto simpatia per la Reggina, durante il suo periodo a capo della Lega di B. Oggi è il Presidente del Credito Sportivo, ha già finanziato la ricostruzione dello stadio di Cosenza. È lui l'invitato di prestigio: le istituzioni offrano il massimo supporto alla Reggina in questa fase, c'è la concreta possibilità di far ripartire l'economia in città. Essere dodicesimi in C non è un limite per chi pensa in grande. Proviamo ad elevarci tutti quanti almeno a metà del suo livello.

A meno di due mesi dall'acquisizione ufficiale di quella che oggi, e solo oggi, possiamo chiamare Reggina, il Presidente Gallo è già pronto alla mossa che reclamiamo da tempo. Un progetto sullo stadio. Che sia o di proprietà della società, oppure a lunghissima concessione (99 anni). Un imprenditore del genere ci fa piacere se disegnerà il proprio volto su tutti e quattro i settori, di un impianto che potrebbe diventare il migliore del Sud. Il motivo per cui l'ha messa sul pullman, lo intuiamo tra le righe: "Chi sta fuori Reggio deve sapere che la Reggina è una società solida". E torniamo al solito discorso: dopo Rosarno e Monasterace esiste una cosa chiamata globo terrestre, in cui non tutti leggono quotidianamente le cronache nostrane. Se in giro per l'Italia vengono invitate banche o sponsor ad investire sulla Reggina, dev'essere chiaro a tutti che adesso c'è Luca Gallo e non di certo un elemosinante qualsiasi.