Reggina, onore a Pillon. Prima la salvezza, poi Lerda?

Lerda3di Paolo Ficara - Cinque vittorie in dieci partite. Parlano i fatti per Bepi Pillon, capace di rilanciare una Reggina che adesso, ad una partita dal termine, vede sei squadre sotto di sé in classifica. Anche le ultime due vittorie consecutive, come le precedenti tre, sono arrivate al termine di partite in cui gli amaranto si sono equivalsi con l'avversario di turno. Se tutte le volte in cui la Reggina "pareggia" in termini di prestazione, riesce poi ad ottenere i tre punti, un motivo ci sarà.

Non è ancora finita. Lo sa bene il navigato Pillon, che in queste settimane ha dovuto rispondere a vari tipi di critiche ed opinioni fin troppo pessimistiche o (ancor peggio) prevenute. A Vicenza ci saranno a disposizione due risultati su tre, per festeggiare quella che sarebbe un'impresa. Il campo dice che la scelta di affidarsi al tecnico di Preganziol è stata azzeccata. La squadra è stata sempre schierata con una logica, ma quando ci si è accorti che il criterio era sbagliato non si sono registrati problemi nel cambiare in corsa assetto o uomini, come nelle gare contro Juve Stabia o Cittadella.

Cosa avrebbe dovuto fare in più Pillon, per meritare la conferma in vista della prossima stagione? È stato sfatato il falso mito della difesa a tre, come unica base per ottenere risultati a queste latitudini. A prescindere dal traguardo che la Reggina si prefiggerà per il futuro, sperando di concludere l'attuale campionato nel migliore dei modi, adesso c'è la consapevolezza di poter interpretare anche un altro tipo di calcio.

Al momento del contatto tra Foti e Pillon, avvenuto qualche minuto dopo Reggina-Cesena, c'è stata un'intesa verbale per una estensione contrattuale, in caso di salvezza. È difficile che dalle parole si passi ai fatti, lo sanno entrambi i diretti interessati. Di sicuro se ne può e se ne deve riparlare a campionato concluso. Il tecnico in ogni caso andrebbe via da vincente, e non avrebbe grossi problemi a trovare un'altra panchina. Il presidente vuole organizzare nel migliore dei modi l'anno del centenario, ed è normale che abbia già delle idee.

Il battage mediatico è già cominciato per diverse panchine, comprese le piazze ancora in lotta per traguardi importanti in B. La Reggina, pur senza né aver incontrato né fatto firmare nessuno, sembra orientata verso Franco Lerda. Ormai si può parlare di un pallino per Foti: il 45enne di Fossano è stato l'alternativa a Novellino nel giugno 2009; ha risposto "no grazie" l'anno successivo, quando prima il Sassuolo e poi il Torino gli hanno fatto discorsi più allettanti; è stato vicino a subentrare a Roberto Breda nel campionato passato, ma forse il contratto in essere col Torino si è rivelato un ostacolo.

Adesso, dopo le incomprensioni che hanno portato ad un inatteso esonero da parte del Lecce, corazzata della Prima Divisione, probabilmente lo stesso Lerda ha voglia di ripartire da una piazza ambiziosa, con l'intenzione di partire in sordina per poi sorprendere. Ci sono già altre società che hanno fatto trapelare interesse verso di lui, ma stavolta la Reggina è la priorità. La stima di Foti è certificata dai contatti degli anni passati: il massimo dirigente gli riconosce la capacità di far giocare bene le proprie squadre, oltre che di saper valorizzare i giovani.

Dunque, prima la salvezza. Poi una attenta valutazione del lavoro di Bepi Pillon. Infine, eventualmente, i colloqui con i papabili candidati alla panchina della Reggina centenaria, vogliosa di regalare soddisfazioni alla tifoseria. Non viene disdegnato neanche Alessandro Calori (Brescia) mentre, pur essendoci stima, non risultano fin qui "pensieri" rivolti a Gianluca Atzori. Ancora qualche settimana, e poi capiremo se, dopo vari tentativi, il matrimonio tra la Reggina e Franco Lerda si consumerà. Per adesso, il primo pensiero si chiama Vicenza.