Reggina: tra i sogni di chi ha (quasi) vinto e gli incubi di chi ha (stra)perso

auteridi Paolo Ficara - Calcio parlato. Nel momento in cui lo sport nazionale non può essere praticato a nessun livello, ad attirare l'attenzione degli appassionati sono i virgolettati di questo o quel dirigente, allenatore o calciatore. Tifosi della Reggina con l'orecchio teso verso qualsiasi decisione che possa riguardare la prosecuzione o la mancata ripresa dei campionati. C'è da tutelare il diritto a salire di categoria, qualora venissero cristallizzate le classifiche.

Cavalleresco Stefano Bandecchi, patron della Ternana, che intervistato in settimana da Graffisulpallone.com ha affermato senza giri di parole che la Reggina merita di essere ammessa in Serie B. Con gli umbri eventualmente pronti a dare battaglia alle altre contendenti in un ipotetico playoff, utile a stabilire l'eventuale quarta promossa.

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Diversi i toni oltre che improponibili le soluzioni prospettate da chi non accetta in alcun modo il lampante responso maturato sul campo a tre quarti di torneo. Gaetano Auteri vorrebbe forse che venisse gettata di nuovo la pallina con un altro giro di roulette. Un po' come quando sta per fare buio, e tra i ragazzini che giocano per strada c'è chi grida: "Dai, chi segna vince". Pure se stiamo 5-1.

Tramite il canale televisivo ufficiale della Reggina, il ds Massimo Taibi ha replicato ad entrambi. Ovviamente con parole diverse. Ricordando al tecnico del Catanzaro i risultati dei due derby, oltre a sottolineare la qualità dell'organico giallorosso evidentemente quest'anno (e forse non solo quest'anno, aggiungiamo noi) mal guidato. Certo, c'è stato l'interregno Grassadonia. Ma non è questo il punto.

Dispiace che ancora ci sia chi dà spazio a dichiarazioni che squalificano sempre di più non solo chi le pronuncia, ma di riflesso anche la "parte" che lo sostiene. Auteri è un tecnico preparatissimo, le sue squadre giocano un ottimo calcio, i guai iniziano appena apre bocca. A conti fatti, il suo più grosso exploit in carriera è viziato dallo scandalo degli stipendi in nero alla Nocerina. Quando servì tale escamotage, carte giudiziarie alla mano, per avere la meglio in Serie C su un Benevento che aveva allestito una squadra con contratti da serie superiore.

Già, perché il calcio si decide in campo e con le regole. In passato è capitato di riuscire ad aggirarle, determinate regole, risultando più bravo di tutti in campo. Tornando all'attualità: a parti invertite, cioè fossimo noi 13 punti sotto il Potenza, 4 punti sotto il Catania che a gennaio in mezzo alla smobilitazione ci ha ceduto il bomber, oltre che a -26 dall'obiettivo dichiarato, con due derby persi e con Auteri allenatore, tutto ci sogneremmo di scrivere tranne che un solo rigo in sua difesa.

Panzane a parte, c'è da seguire l'evolversi nel mondo dello sport e di conseguenza nel calcio. Oggi l'ex presidente federale Carlo Tavecchio, sempre ai microfoni di Reggina Tv, nel commentare il primo stop definitivo imposto dal basket ad ogni attività regionale per questa stagione, ha rassicurato circa il calcio: troppi sponsor, per non parlare dei contratti televisivi. Nessuno si sognerà di azzerare quanto è fin qui avvenuto sul campo. Se lo dice lui...