La Regione blocca i trasferimenti ai Comuni morosi per incassare vecchi crediti. Il consigliere regionale Gallo: "Così si condannano gli enti al dissesto"

Da una parte pretende e prende. Dall'altra, dimentica di dare. Destano più di una perplessità le ultime mosse della Regione nei rapporti con i Comuni calabresi. Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, denunciando il rischio che alcune decisioni formalizzate di recente possano tradursi in sostanziale condanna al dissesto per molti enti. La situazione è meglio descritta con riferimento ad un caso concreto, quello del Comune di Scala Coeli, piccolo centro del Cosentino. «Per far cassa e provare a tenere in equilibrio bilanci messi a dura prova da gestioni non sempre cristalline ed oculate – spiega il capogruppo della Cdl – la giunta regionale ha dato il via libera ad operazione di recupero dei crediti vantati nei riguardi degli enti locali, molti dei quali risalenti nel tempo. Attraverso il meccanismo della compensazione, si è così proceduto ad introitare le somme vantate, trattenendole d'ufficio sui finanziamenti di varia natura concessi agli stessi enti. Peccato, però, che questa compensazione sia stata operata senza tenere in alcuna considerazione quanto dalla Regione invece dovuto agli stessi Comuni per altre ragioni». Emblematico il caso di Scala Coeli: «Qui la Regione, per ottenere quanto preteso, ha decurtato l'importo di fondi in precedenza concessi per la realizzazione di opere pubbliche. La conseguenza sarà inevitabile: il Comune non potrà far fronte agli impegni con gli appaltatori, che prevedibilmente lo citeranno in giudizio per sentirlo condannare a risarcimenti ingenti e dunque riducendolo sul lastrico. Una situazione che invece si sarebbe potuta evitare semplicemente inserendo, nella compensazione, anche i debiti maturati dalla Regione nei confronti del Comune della Presila ionica». Il quale, ad esempio, non ha mai sin qui ricevuto dalla Regione quanto pure spettante per diversi mutui e soprattutto per le royalties legate all'utilizzo della discarica insistente nel territorio comunale, a più riprese utilizzata per evitare il deflagrare dell'emergenza nell'intero territorio. «Quei soldi – incalza Gallo – il Comune di Scala Coeli non li ha mai visti. Eppure, adesso, con una finzione che non fa onore alle istituzioni, la Regione si arroga il diritto di prendersi quello che vuole, senza dare ciò che deve, pari a diverse decine di migliaia di euro». Conclude l'esponente della Cdl: «Il pericolo è evidente: operazioni di tale natura minano il già precario equilibrio finanziario di molti enti, per lo più di piccole dimensioni e senza grandi entrate proprie, esponendoli al dissesto. Un attentato alla sopravvivenza di tanti borghi, che potrebbe essere scongiurato, con un briciolo di onestà intellettuale ed una calcolatrice che tenesse conto di crediti e debiti. Confidiamo che la reazione dei sindaci possa valere a svegliare Oliverio dalla trance elettorale in cui è caduto da mesi, dopo anni di non governo».

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