Giorno della Memoria, Moni Ovadia a Corigliano Rossano

"Il riso, amaro, per smascherare il pregiudizio dell'antisemitismo. Il distacco ironico per filtrare la realtà e allontanare lo spettro delle discriminazioni subite in tanti anni di storia. Si chiama "witz" il tipico umorismo ebraico dell'Europa mitteleuropea e orientale. Uno dei suoi più grandi interpreti, Moni Ovadia, attore, drammaturgo e scrittore ebreo italiano, sarà a Corigliano – Rossano Domenica 2 Febbraio per chiudere la settimana della Memoria per commemorare le vittime dell'Olocausto. L'evento è promosso dalla Presidenza del Consiglio comunale". È quanto fanno sapere la Presidente Marinella Grillo e l'assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà Donatella Novellis che con la Presidente della Commissione Cultura Alessia Alboresi sta definendo la programmazione che coinvolgerà in primis le scuole cittadine.

Il cartellone degli eventi che vedrà Corigliano – Rossano protagonista nella settimana tra Lunedì 27 Gennaio e domenica 2 febbraio saranno comunicati nei prossimi giorni.

Saranno organizzate in collaborazione con il mondo dell'associazionismo, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da affidare al futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell'Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere.

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Artista poliedrico, Ovadia - si legge in un comunicato stampa del Comune di Corigliano-Rossano - può essere considerato il classico giullare del popolo, una sorta di Dario Fo ebreo, dotato del coraggio necessario ad assumere posizioni spesso scomode e minoritarie. Con arguzia e toni quasi scanzonati, ci condurrà alla scoperta dell'ebraismo e di un universo per molti di noi inedito e, proprio per questo, estremamente affascinante, facendoci scoprire le radici e il senso profondo di un insieme di valori che, in fondo, sono anche i nostri o, comunque, sono conciliabili con la nostra storia e la nostra tradizione, in questo grande mosaico di razze, etnie ed esperienze diverse, ma al tempo stesso complementari, che è l'Europa. La sua oratoria, così intrisa di quella leggerezza calviniana che è approfondimento senza pesantezza e spirito popolare senza mai scadere nella fatuità o nei luoghi comuni, ci accompagnerà in una riflessione conclusiva sulla tematica della Memoria, della sua valenza e del suo ruolo etico e morale nella società contemporanea.