Scuola: il 28 maggio protesta degli studenti di Cosenza contro didattica a distanza

"Di fronte alle parole del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, che descriveva la didattica a distanza come un successo, sentiamo la necessita' di alzare la voce e smentire questa affermazione perche' abbiamo riscontrato numerosi problemi riguardo questo nuovo tipo di didattica". E' quanto si afferma in un comunicato di studenti della provincia di Cosenza che preannunciano una mobilitazione in piazza il 28 maggio prossimo per protestare contro la didattica a distanza sperimentata in questi mesi di emergenza sanitaria.. "In realta' le videolezioni - aggiungono nel comunicato - non hanno garantito il diritto allo studio per tutti gli studenti delle scuole superiori; se da una parte c'erano studenti che avevano la possibilita' di usufruire di un qualunque apparecchio tecnologico o di utilizzare una connessione internet stabile, dall'altra parte c'erano altri studenti che non avevano nemmeno un computer o un tablet per poter seguire tranquillamente le lezioni, o essendo piu' di un componente in famiglia a doverlo utilizzare avevano difficolta' a parteciparvi, o ancora studenti con una pessima o addirittura assente connessione ad Internet. Il Ministero e le varie regioni hanno concesso tablet e computer in comodato d'uso in un numero misero, insufficiente a coprire le esigenze di tutti gli studenti in difficolta' in questo momento, giocando molto sulla propaganda politica".

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"In aggiunta a questo problema - e' detto ancora nel comunicato - c'e' la questione della maturita', sulla quale a poche settimane dal suo inizio c'e' poca chiarezza e poche garanzie per gli studenti, molti dei quali non sanno nemmeno come si deve svolgere l'esame. Chiediamo che nessuno rischi l'anno, che vengano preparati dei programmi nazionali per garantire la medesima formazione a tutti, altrimenti gli studenti che hanno riscontrato questi problemi potrebbero trovarsi in difficolta' a sostenere l'esame o a frequentare il prossimo anno. Non e' pensabile che per una mancanza totale del Governo siano gli studenti a doverne pagare le spese. Non possiamo dimenticare, inoltre, che per il prossimo anno non e' stata ancora avviata una discussione e tanti studenti rischiano di tornare sui banchi a settembre senza aver le idee chiare su come evolvera' il mondo della scuola. C'e' il rischio concreto di ritrovarsi in classi-pollaio (problema in verita' che viviamo da anni) senza il minimo rispetto per le norme di distanziamento sociale o che si persista nel precariato dei docenti, non essendoci chiarezza sullo svolgimento del concorso". Gli studenti danno appuntamento n piazza XI Settembre alle 10:30 per "alzare la testa - dicono - e far sentire la nostra voce contro le misure misere prese dal Ministro Azzolina, che finora non solo non e' stata in grado di risolvere i nuovi problemi sorti per gli studenti in questa fase, ma sembra far finta che vada tutto bene, nonostante milioni di studenti vengano tagliati fuori dalla didattica e rischiano di perdere l'anno per la sua negligenza".