Amantea (Cs): sequestrati beni per 8 mln di euro a imprenditore settore rifiuti

La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro sta eseguendo un decreto di sequestro di beni per un valore di circa otto milioni di euro emesso dal Tribunale di Cosenza, sezione Misure di prevenzione, nei confronti di Carlo Sama', imprenditore di Amantea (Cosenza), attivo nel settore della raccolta dei rifiuti. Attualmente e' detenuto per effetto della sentenza definitiva di condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso.Tra i beni sequestrati anche una porzione di un antico palazzo del '700. I particolari delle indagini sono state illustrate stamane dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dal capo sezione della Dia del capoluogo calabrese, Antonino Cannarella, e dal suo vice, Ten.Col. Michele Conte. ''Il tribunale di Cosenza - ha detto Lombardo - a tempo di record, con decreto camerale, ha emesso il provvedimento di sequestro. Quello di Sama' e' un modello di imprenditoria del quale la Calabria non ha bisogno. E' emerso, infatti, un circuito perverso tra criminalita' ed economia mentre la Calabria ha bisogno di ben altro''. Durante le indagini e' emerso anche che Carlo Sama', nel 2007, ha ottenuto un prestito di 900 mila euro da un istituto di credito attraverso il quale effettuava ''attivita' speculative - hanno reso noto gli investigatori - attraverso l'acquisto di titoli o di quote societarie''. Cannarella ha evidenziato che ''ancora una volta emerge che la 'ndrangheta punta al lucro e quindi e' la ricchezza che bisogna colpire. La Procura distrettuale di Catanzaro sta dando ormai da tempo un grosso impulso alle indagini sui patrimoni illeciti ed il Procuratore Lombardo e' impegnato in maniera incisiva su questo fronte''. Il Ten.Col. Conte ha ricordato come ''durante le indagini siamo rimasti colpiti dal fatto che un imprenditore, ad un certo punto della sua attivita', decide di appoggiarsi ad una cosca per incrementare i suoi profitti e per eliminare i concorrenti''. L'operazione di stamane della Dia di Catanzaro rientra nell'ambito di una apposita strategia pianificata dal direttore della Dia, Alfonso D'Alfonso, contro i patrimoni illeciti della criminalita' organizzata.