Differenziata a Crotone, M5S: "Città al palo, che disastro!"

"Ebbene sì, la Città di Crotone riesce sempre a "differenziarsi" rispetto alle altre.
La notizia apparsa in questi giorni sui giornali lascia sgomenti, nonostante i proclami che si sono succeduti nel tempo da parte del Sindaco, nonchè Presidente della Provincia di Crotone.
Infatti, sebbene il dato della raccolta differenziata dei rifiuti a Crotone si attesti su un gramo 7,11 % e quello provinciale si fermi al 22,85 %, si continua a tergiversare e a non dare inizio all'inversione di tendenza tanto atteso". E' quanto si apprende dalla nota congiunta diffusa da Elisabetta Barbuto (M5S Camera – Commissione Trasporti); Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura e Antimafia); Ilario Sorgiovanni (Consigliere comunale – M5s Crotone); Andrea Correggia (Consigliere comunale – M5s Crotone).

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"Secondo le ultime previsioni, nelle quali si stenta a credere, considerati i molteplici rinvii che si sono succeduti nel tempo, la raccolta differenziata dovrebbe slittare alla prossima estate o oltre, dal momento che, sebbene gli annunci fatti, non si sarebbe tenuto conto dei tempi per l'espletamento delle gare di appalto per l'acquisto delle attrezzature e dei mezzi e per il potenziamento delle isole ecologiche e solo recentemente, a poche ore dalla scadenza del termine fissato al 31 dicembre 2018, è stata individuata la figura del Direttore Generale dell'Ato, nella persona del già oberato Dirigente comunale Giuseppe Germinara.
Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: che fine hanno fatto le attrezzature e soprattutto i mezzi che la Akrea, sopravvenuta alla fallita Akros nella raccolta dei rifiuti solidi urbani, ha ricevuto al momento della sottoscrizione del contratto di locazione degli stessi beni con la Curatela?
Proprio così!!!
Dalla documentazione richiesta ufficialmente al curatore fallimentare e consegnata a seguito dell'autorizzazione concessa dal Giudice delegato al fallimento, risulta inequivocabilmente che l'Akrea, sin da subito, era nelle condizioni di iniziare ad espletare, in prosecuzione, il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti già avviata da Akros che, è utile ricordare, aveva raggiunto una percentuale del 22,15 % nel 2008, del 13,31 % nel 2009, del 18,70 % nel 2010, del 19,18 % nel 2011, del 18,34 % nel 2012, del 19,18 % nel 2013, del 18,34 nel 2014 ed, infine, del 11,81 % nel 2015, anno del fallimento.
Infatti, non solo le attrezzature e per questo si intendono bidoni e cassonetti, sono stati consegnati dal Curatore fallimentare alla Akrea, che ne è entrata in possesso fin dal primo giorno, ma anche i mezzi idonei alla raccolta sono stati trasferiti, unitamente ai documenti idonei alla loro circolazione, con il contratto di affitto.
A ciò si aggiunga che, nei medesimi giorni, il Comune di Crotone, a mezzo degli uffici competenti, ha richiesto ed ottenuto la restituzione delle isole ecologiche, che sono state successivamente abbandonate a loro stesse e solo oggi ci si accorge che necessitano di un potenziamento.
Sicuramente l'acquisto dei nuovi mezzi e dei nuovi strumenti consentiranno una più efficace raccolta "porta a porta", ma ci si domanda perché non siano mai stati utilizzati quelli esistenti, che avrebbero consentito nel frattempo una partenza del servizio, anche in vista di quell'educazione dei cittadini, che, al contrario, è stata affidata ad un "comunicatore" pagato profumatamente dalla collettività, che a tutt'oggi non ha prodotto nemmeno un comunicato.
Sic!!!
Diversi e ben visibili sono i risultati raggiunti in altre realtà provinciali, come ad esempio nei Comuni di Santa Severina, Rocca di Neto e Petilia Policastro, per citarne alcune, ove la raccolta differenziata oscilla se non supera il 58 % e che hanno consentito all'intera provincia di elevare la sua media e di attestarsi al 22,85 %, senza parlare dell'Ato di Catanzaro, che è stato l'unico a portare a termine l'intero processo.
Ma allora ci si chiede perché la città di Crotone sia rimasta al palo e l'AKrea non abbia nemmeno provato, con i mezzi a disposizione ricevuti dell'Akros a predisporre ed attuare la tanto attesa selezione dei rifiuti.
Forse è più comodo raccogliere gli stessi "tal quali" e trasferirli nell'unica discarica "privata" esistente, che periodicamente ottiene l'autorizzazione a proseguire l'abbancamento in sopraelevazione e che finirà per diventare il rilievo orografico più importante dell'intera provincia.
Il tutto senza pensare a quello che è il disastro ambientale che si sta procurando all'intero territorio e ai cittadini, come quelli della frazione Papanice, costretti a vivere con la nausea derivatagli dagli olezzi nauseabondi che da quella discarica promanano e che si sospetta possa essere la causa di tanti casi di tumore registratisi nella zona.
La migliore risposta, in attesa delle tanto attese gare per l'acquisto di strumenti e mezzi, è quella di rispolverare e mettere in esercizio quelli esistenti e già da anni a disposizione dell'Akrea, per dare un segnale concreto di inversione di tendenza e nuove speranze ai cittadini di questo territorio".