“Vi racconto di Noi Sud, Belcastro, Romeo e Lamberti”: Alberto Sarra rompe il silenzio

sarra alberto500di Claudio Cordova  -  Ricorda gli anni della propria carriera politica, spiega i rapporti interni allo schieramento di centrodestra e le "trame" cucite da Paolo Romeo e dal suo entourage. Alberto Sarra rompe un silenzio lungo mesi. Dopo le dichiarazioni rese in fase d'indagine, in cui tirerà in ballo importanti soggetti politici, tra cui l'ex governatore Giuseppe Scopelliti. L'ex sottosegretario regionale torna a parlare: lo fa, con alcune dichiarazioni spontanee, nell'ambito del processo "Gotha", che vede alla sbarra la masso-'ndrangheta reggina. Sarra è imputato nel procedimento e tuttora detenuto, al pari dell'avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo, colui che viene indicato come il capo dell'associazione segreta che avrebbe orientato le sorti politiche locali negli scorsi anni: Sarra e l'ex senatore Antonio Caridi, sarebbero stati lo strumento attraverso cui la cupola massonica della 'ndrangheta avrebbe infiltrato le istituzioni.

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"La lista Noi Sud con Belcastro era un'esigenza politica" afferma Sarra. L'ex uomo forte di Alleanza Nazionale decide di raccontare una parte della propria verità dopo che in aula gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno dato conto delle fibrillazioni interne alla compagine ideata da Gianfranco Miccichè, attuale presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. Fibrillazioni che si inquadrano tra il 2010 e il 2011: quelli, infatti, sono gli anni che vedono concludersi l'esperienza governativa del centrosinistra di Agazio Loiero e che rappresentano i prodromi all'elezione di Scopelliti alla carica di presidente della Giunta Regionale. Con la schiacciante vittoria di Scopelliti, Sarra verrà nominato sottosegretario regionale con delega alle Riforme: "L'accordo era quello di nominarmi assessore al Personale – spiega – ma venne disatteso con la nomina, esclusivamente di tipo consultivo, che comunque non era legata alla Lista Noi Sud (che si schiera nella coalizione pro Scopelliti, ndr) ma al mio impegno in Consiglio Regionale tra il 2005 e il 2010 come capo dell'opposizione, di fatto, dato che il candidato sconfitto, Sergio Abramo, aveva già cominciato a pensare alla propria candidatura a sindaco di Catanzaro". Il percorso con Noi Sud, a detta di Sarra, nasce quindi per il legame "di affetto e amicizia" con Miccichè. Qui, però, inizierebbero, a suo dire, alcuni contrasti interni con Romeo, con il quale, peraltro, Sarra ha sempre avuto un rapporto diretto. In quel momento, infatti, bisogna stabilire le gerarchie interne tra le varie anime di Noi Sud e Romeo è legatissimo alla figura del sottosegretario di Stato, Elio Belcastro. Questi, a detta di Sarra, avrebbe presentato come capo della propria segreteria lo stesso Romeo: un caso abbastanza grottesco, dato che Belcastro è stato per anni membro della Commissione Parlamentare Antimafia e Romeo è un pregiudicato per concorso esterno in associazione mafiosa.


La lotta è dunque visibile, ma anche sotterranea. Secondo Sarra, infatti, in quel momento sarebbe iniziata "una campagna di isolamento e delegittimazione diuturna" da parte del gruppo Romeo nei suoi confronti. Nodo della questione, sarebbe stata l'occupazione di incarichi politici e istituzionali: lo stesso avvocato Antonio Marra, considerato un braccio destro di Paolo Romeo (e attualmente imputato come membro dell'associazione segreta) avrebbe ambito alla carica di presidente del Parco Nazionale dell'Aspromonte. Sarra, peraltro, sponsorizzava politicamente Raffaele D'Agostino, già vice sindaco di Gioia Tauro: dopo le elezioni provinciali del 2011, tuttavia, D'Agostino, nonostante fosse l'unico eletto nella lista Noi Sud, non entra nella Giunta di centrodestra targata Giuseppe Raffa. Entra, da esterno, Eduardo Lamberti Castronuovo, sponsorizzato, evidentemente proprio da Paolo Romeo & co.: "Vennero utilizzati – afferma infine Sarra – i rapporti di Belcastro e Romeo con Raffa, non dando seguito al consenso elettorale e democratico". In Giunta entra il medico, nonché editore televisivo, Lamberti Castronuovo, che l'inchiesta "Gotha" indica come uomo del circuito relazionale di Romeo e che, quindi, secondo Sarra, offriva maggiori garanzie: "D'Agostino, evidentemente, ostacolava il progetto politico di Romeo".