Reggio, in aula i rapporti tra il Capitano Spadaro Tracuzzi e Luciano Lo Giudice

spadarotracuzzi logiudicedi Claudio Cordova - E' il Capitano dei Carabinieri, Saverio Spadaro Tracuzzi, il protagonista dell'udienza del maxiprocesso che lo vede alla sbarra insieme a diversi presunti affiliati alla cosca Lo Giudice, nonché insieme a Luciano Lo Giudice, l'uomo che avrebbe rappresentato l'anima imprenditoriale della famiglia. La deposizione del Capitano Minutoli, l'uomo che è succeduto a Spadaro Tracuzzi al comando del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Reggio Calabria ha fatto emergere, infatti, una serie di passaggi sospetti circa la condotta di Tracuzzi, in carcere da diversi mesi con l'accusa di connivenza con la 'ndrangheta. In alcune relazioni di servizio, l'ufficiale dei Carabinieri avrebbe identificato Luciano Lo Giudice come un proprio confidente che gli avrebbe fornito "soffiate" su un episodio di abusivismo edilizio e su alcuni episodi di combattimenti tra cani. "Soffiate" che non si tramuteranno mai in nulla di operativo, mentre invece il rapporto tra Spadaro Tracuzzi e Lo Giudice, almeno secondo il pm Beatrice Ronchi, evolverà in un'amicizia fatta di favori reciproci.

Lo stesso Capitano Minutoli, commentando il comportamento di Spadaro Tracuzzi, definirà insolite le scelte del collega e predecessore di informare i comandi generali dei propri incontri con Luciano Lo Giudice, per avere, peraltro, indiscrezioni su fatti tutto sommato insignificanti. Secondo quando affermato anche dai collaboratori di giustizia, infatti, a un certo punto della storia sarà Spadaro Tracuzzi a dare informazioni riservate e non a riceverne. Nel corso dell'udienza all'interno dell'aula bunker, peraltro, ha deposto anche il maresciallo Giordano che, ben otto anni fa, insieme al collega Campanella, effettuerà un accesso al cantiere navale di Antonino Spanò, l'imprenditore alla sbarra nel processo perché considerato il trait d'union tra Lo Giudice e le Istituzioni. All'interno della Nautica Spanò, che secondo le indagini sarebbe stata, di fatto, nella disponibilità di Luciano Lo Giudice, attraccheranno diverse barche, tra cui quella dell'attuale sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria, Franco Mollace. Nel corso dell'accesso dei militari del NOE di otto anni fa, non verranno di fatto segnalati alcuni presunti abusi edilizi e demaniali di Spanò, che verranno "derubricati" ad attività di geocognizione, al fine di valutare le condizioni del suolo.

E Spanò sarebbe stato un soggetto vicino anche a Spadaro Tracuzzi, almeno a detta dell'ultimo degli ex sottoposti dell'ufficiale a sfilare in aula. Il maresciallo Cacioppo, infatti, ha riconosciuto solo tre delle oltre venti foto mostrate dal pm Beatrice Ronchi: quelle in cui erano raffigurati Antonino Lo Giudice, oggi collaboratore di giustizia, Luciano Lo Giudice e, appunto, Nino Spanò. Quanto ai rapporti tra Spadaro Tracuzzi e Lo Giudice, il maresciallo Cacioppo ha ricordato come molte volte Luciano sia andato a trovare Tracuzzi negli uffici del NOE. Un'amicizia intensa, quella tra i due, fatta di viaggi e favori: secondo il racconto di Cacioppo, infatti, Spadaro Tracuzzi era in possesso di buoni-consumazione del bar-cornetteria "Peccati di Gola", di Luciano Lo Giudice. E li avrebbe spesso elargiti ai propri sottoposti.