Reggio, servizio trasporto ai disabili interrotto, l'Agedi Onlus: "Servizio sospeso non per tutti. I nostri disabili di serie B?"

disabiliOggi, molti i disabili "rimasti a piedi" a Reggio Calabria, a causa della sospensione del servizio di trasporto.
"Dove sta la novità??? Sembra infatti che lo sciopero selvaggio sia una prerogativa di questo servizio,in questa città. La novità sta nel fatto che se fino ad oggi abbiamo taciuto, sicuramente sbagliando, da oggi non lo faremo più. Per prima cosa chiediamo, al Settore Politiche Sociali, se risponde a verità quanto affermato da alcuni operatori che effettuano il servizio trasporti, e cioè che questo è garantito da e per un solo centro e solo per gli utenti ambulatoriali del centro stesso". E' quanto riporta una nota dell Agedi, Associazione genitori di bambini e adulti disabili, a cui gli stessi operatori hanno risposto che questa tipologia di riduzione del servizio era stata comunicata al Settore interessato e che questi l'avevano autorizzata per iscritto, via fax.
"Se questa informazione dovesse essere vera, sarebbe gravissima, perché scatenerebbe una guerra tra poveri. L'Agedi onlus rifiuta categoricamente l'idea che qualcuno – in specie chi li dovrebbe tutelare - pensi che ci siano disabili di serie A e disabili di serie B!
Ma siamo certi che sarà smentito il carteggio di cui parlano gli operatori.
Resta comunque il fatto, altrettanto grave, che il servizio sia stato interrotto senza alcun preavviso (addirittura, in passato, alcune volte le famiglie hanno saputo dello sciopero in corso, solo quando hanno telefonato per chiedere come mai il pulmino fosse in ritardo). Mai, i Servizi Sociali, hanno fatto cenno con le famiglie di questi problemi che causano enormi disagi, provocati da gestori di servizi comunali.
La normativa che regola il diritto allo sciopero nei servizi pubblici essenziali è nota a tutti, chiediamo che si rispettino le regole.
Naturalmente siamo solidali con i lavoratori che non percepiscono, oramai da troppo tempo, la retribuzione dovuta, ma non possiamo tollerare che venga garantito, come di fatto sta avvenendo, il servizio solo per alcuni. Sarebbe come se in una famiglia che ha 10 figli,ataccano, per limitate risorse economiche, si desse da mangiare un lauto pasto solo ad un figlio!!! E come avverrebbe questa scelta? Per età, colore degli occhi, altezza, peso? Chiunque di buon senso, giudicherebbe quei genitori indegni del loro ruolo!! E- magari- proporrebbe, un criterio più equo, per esempio ... un bel panino per nutrire ciascuno dei figli!
Ci sia consentito questo sfogo di persone, genitori, che vivono sulle loro spalle un problema così grave. Illustri signori il problema, è bene chiarirlo, non è rappresentato dalla disabilità dei nostri figli, bensì dalla totale mancanza di attenzione nei loro confronti, da parte dello Stato, prima e della società civile, poi.
Le persone disabili – piaccia o no quello che stiamo per dire- creano posti di lavoro, sono stati e sono, anche a livello nazionale, gli imprenditori più amati e apprezzati, visto che non pretendono nulla, non si ribellano, non ammoniscono i loro dipendenti quando sbagliano, quale datore di lavoro migliore si potrebbe desiderare?"