Gioia Tauro (RC), revocata nomina a commissario del Viceprefetto indagato per favori a società accoglienza profughi

aversapasqualeviceprefettoUna avventura durata quanto un battito di ciglio, di fatto mai iniziata, quella del Viceprefetto Pasquale Aversa, alla guida del comune di Gioia Tauro, nelle vesti di commissario dopo lo scioglimento del comune della Piana per infiltrazioni mafiose.

Una nomina, quella del Viminale, effettuata lo scorso 9 agosto che aveva fatto discutere e non poco, visto che lo stesso risultava essere indagato per favori alla società che gestisce l'accoglienza profughi.

Nello specifico è accusato di aver favorito la cooperativa Edeco (Ex Ecofficina) comunicando in gran segreto ai vertici le date delle ispezioni sanitarie e altre informazioni riservate legate al centro di accoglienza di Bagnoli e alle altre strutture della provincia. L'inchiesta firmata dal pubblico ministero Federica Baccaglini avrebbe scoperchiato un sistema di malaffare, fatto di "soffiate" e bandi creati ad hoc, in cui il vice prefetto Aversa e la funzionaria Tiziana Quintario (ora a Bologna) sono accusati di aver avuto un ruolo centrale. Gli indagati sono sette, tra cui la "mente" della cooperativa Simone Borile e la moglie Sara Felpati.

--banner--

Il 10 settembre, come spiegato dal collega Gabriele Pipia, è arrivato dunque il decreto di revoca del Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella. Al posto di Aversa arriva Antonio Reppucci, ex prefetto di Cosenza, Catanzaro e Perugia. Anche quest'ultimo, per altro, ha avuto in passato i suoi bei problemi. Nel 2014 venne infatti rimosso dall'allora ministro Alfano dopo alcune sue frasi che fecero scandalo: "Se una mamma non s'accorge che suo figlio si droga per me è una mamma fallita - disse in pubblico - Si deve solo suicidare".