Muore migrante in tendopoli San Ferdinando, la Fai Cisl: “Basta ghetti, realizzare progetti abitativi di accoglienza”

"Le considerazioni espresse stamane dal Prefetto di Reggio Calabria, durante il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato d'urgenza a San Ferdinando, corrispondono per intero alla sensibilità e all'impegno della Fai Cisl in un territorio, quello della Piana di Gioia Tauro, che rappresenta l'emblema di un Paese e di una Regione che non possono continuare a voltarsi dall'altra parte. L'ennesima vittima impone a tutti di farla finita con le parole, i progetti simili a chimere, gli impegni che quasi mai si concretizzano: non è più rinviabile un piano straordinario di ripristino delle condizioni di legalità e di tutela della dignità umana".

Lo dichiarano in una nota il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, e il Segretario della Fai Cisl Calabria Michele Sapia.

"Lunedì – afferma Sapia – in un incontro programmato da tempo, saremo a San Ferdinando per ribadire le nostre proposte, e ci attendiamo che davanti alla terza incolpevole vittima le istituzioni e la politica siano finalmente capaci di fare sistema e di essere protagonisti di azioni che possano essere anche un messaggio per l'intero Paese. Esprimiamo vicinanza alle famiglie delle vittime, e il nostro sostegno a chi vive ancora in questi luoghi abbandonati. In Calabria la popolazione immigrata è rappresentata ormai da oltre 100.000 persone e abbiamo il dovere di agire concretamente con la realizzazione di progetti per l'accoglienza. Per questo assieme a Confagricoltura, Cia e Coldiretti di Reggio Calabria abbiamo già definito un articolato progetto per la realizzazione di siti abitativi destinati ad ospitare i lavoratori agricoli dell'intera piana di Gioia Tauro. Un progetto che deve divenire regionale e di riferimento per l'intero territorio calabrese. Inoltre sarà indispensabile – aggiunge Sapia – avviare urgentemente la Cabina di Regia regionale con precisi obiettivi: coordinare l'andamento delle attività contro il caporalato e il lavoro nero, promuovere azioni di prevenzione e informazioni sul territorio, definire progetti di accoglienza, alloggio e trasporto dei lavoratori agricoli".

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"Ancora una vittima della mancata inclusione sociale", afferma il Segretario della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota: "In questo momento di grande dolore, esprimiamo la nostra vicinanza ai cari del migrante morto, ma riteniamo sia grave l'atteggiamento delle nostre istituzioni. Ogni volta che accadono simili tragedie si susseguono le promesse di smantellamento dei ghetti, ma il cambiamento non c'è. Vogliamo ricordare che queste persone sono spesso regolari, e rappresentano una parte importante del mondo produttivo agricolo, ma cadono nel dimenticatoio ogni qualvolta finisca una stagione di raccolta. Nessuno dovrebbe vivere in simili condizioni. Serve un'azione concertata con le parti sociali per pianificare progetti di inclusione sociale e accoglienza. Le buone pratiche esistono e vanno incrementate, a cominciare da quanto proposto con il progetto abitativo 'immigrati fuori dal ghetto' definito dalle parti sociali proprio per la zona di Gioia Tauro. Quello che serve per agire è una volontà politica condivisa a livello territoriale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo soltanto a commemorare nuove vittime".