Traffico di cocaina nel Porto di Gioia Tauro: droga nascosta in borsoni e container e recuperata attraverso portuali infedeli

cocaina guardidifinanzaSono Emanuele Umberto Oliveri, di 32 anni,Domenico Pepe' (64), Alessandro Galanti (38), Antonio Ponziani (34) e Alessandro Larosa (41), le persone finite in carcere nel corso dell'operazione "Balboa" che ha portato oggi a sgominare una organizzazione criminale che si occupava di reperire ed acquistare all'estero, soprattutto in Sudamerica, e di importare in Italia, attraverso navi in arrivo al porto di Gioia Tauro ed in altri porti nazionali, nonche' di commercializzare, ingenti quantitativi di cocaina.

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Umberto Emanuele Oliveri era ritenuto il dominus del gruppo criminale, ma dalle indagini emerge anche la figura di Alessandro Galanti, ritenuto un vero e proprio broker internazionale in contatto con i narcos che assieme a Larosa e Ponziani coadiuvava i primi due nell'organizzare le forniture e di Pepe' che si occupava dell'acquisto e dell'importazione della droga.

Giunta in Italia, al porto di Gioia Tauro, la cocaina, nascosta all'interno di borsoni nei container, veniva e sfiltrata da portuali infedeli incaricati di recuperare lo stupefacente e di portarlo al di fuori del sedime portuale gioiese. Il gruppo criminale ha dimostrato di poter contare su una fitta rete di contatti, talmente ramificata, da essere in grado di recuperare lo stupefacente non solo dal porto di Gioia Tauro, ma anche da altri porti, sia nazionali che esteri, avvalendosi della forza intimidatrice esercitata dalla 'cosca' di appartenenza. Nell'ambito del procedimento penale sono quasi seicento i chili di cocaina sequestrati mentre si e' riusciti anche a ricostruire altre importazioni di stupefacente per 312 chili direttamente riconducibili all'organizzazione. L'operazione "Balboa", secondo quanto emerso dalle indagini, conferma "l'importanza strategica assunta nel tempo per le consorterie criminali di stampo mafioso dal porto di Gioia Tauro, vero e proprio snodo commerciale per l'importazione di ingenti quantitativi di narcotico provenienti dal Sud America e dal resto d'Europa".