Reggio, all’ordine dei medici focus sui tumori cerebrali

Focus sui tumori cerebrali all' Auditorium dell'Ordine dei Medici Di Reggio Calabria in occasione della quarta ed ultima giornata di studio del ciclo intitolato "La neuroradiologia della Calabria".

«Sono fiero ed orgoglioso dell'organizzazione di queste quattro giornate – ha esordito il dr Antonio Armentano, Dirigente di Secondo livello della Neuoradiologia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e tra i promotori dell'iniziativa – perché Reggio e la Calabria, considerate terre di confine, sono divenute il centro di un momento importante di confronto con la presenza di relatori che rappresentano il gotha nelle discipline di rispettiva competenza».

«Si è trattato –ha aggiunto il dr Armentano – di una bella vetrina per la città di Reggio Calabria, per l'Ordine dei Medici e per il nostro ospedale che ha dato la possibilità di interagire, a medici di medicina generale, specialisti ospedalieri, con vere e proprio eccellenze della disciplina».

Il dr Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento dell'Ordine dei Medici, ha ricordato che la giornata odierna, dedicata alla neuroimaging dei tumori cerebrali, rappresenta la prosecuzione naturale delle precedenti giornate dedicate alla sclerosi multipla, alla patologia vascolare, allo stroke ed alla neuroradiologia pediatrica. Il dr Zema ha annunciato che questo primo ciclo di incontri sarà prodromico ad un progetto simile già in cantiere per il 2020.

L'importanza dei temi trattati è stata evidenziata anche dal Vicepresidente dell'Ordine dei Medici, Giuseppe Zampogna il quale ha colto l'occasione per rammentare come il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria rappresenta un esempio di medicina di livello medio-alto per il trattamento diagnostico e terapeutico dei tumori con tanti reparti che vanno considerati, senza dubbio, di eccellenza.

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Per Pierpaolo Correale, Direttore dell'Unità Operativa di Oncologia dell'Azienda ospedaliera reggina, «le neoplasie endocraniche rappresentano una fetta importante dell'incidenza tumorale della nostra regione e, probabilmente, più delle altre hanno bisogno di tecnologie ed innovazione con il nostro ospedale che ha messo in atto uno sforzo notevole in questa direzione».

«Abbiamo bisogno di legarci – ha aggiunto il dr Correale – di confrontarci, di trasfondere idee, di proseguire su questa strada e di muoverci come un uomo solo».

«Gli avanzamenti della neuroradiologia – ha spiegato durante la sua relazione il dr Carmelo Tuscano, Dirigente Medico presso l'Unità Operativa di Radioterapia oncologica agli Ospedali Riuniti – consentono all'oncologo clinico ed al radioterapista di avere delle informazioni in vivo sulla biologia complessiva dei tumori cerebrali».

Per il Prof. Umberto Sabatini, professore associato in neuroradiologia presso l'Università di Catanzaro «riveste importanza fondamentale, nella valutazione chirurgica dei tumori cerebrali, l'integrazione fra gli specialisti coinvolti specie alla luce delle sempre più numerose terapie che, rispetto al passato, hanno affiancato quella chirurgica: ovvero la chemioterapia e la radioterapia mirata».

«L'obiettivo di questo incontro – ha sottolineato il dr Cesare Colosimo, Direttore dell'Istituto di Radiologia e Professore di Radiologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore" al Policlinico Universitario "Gemelli" di Roma - è quello di fornire ai radiologi ed i clinici coinvolti gli strumenti per una valutazione razionale con la diagnostica per immagini dei tumori cerebrali sottolineando l'importanza che l'analisi delle immagini e la stesura del referto seguano un procedimento logico molto stringato. Si punta ad offrire al clinico quelle informazioni realmente utili per la gestione complessiva dei pazienti affetti da tumori cerebrali».

Massimo Caulo, Professore Associato del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging, Scienze Cliniche dell'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Chieti, si è soffermato sul contributo dell'avanzamento tecnologico della risonanza magnetica nella cura dei tumori cerebrali evidenziando i passi in avanti registrati nella diagnosi, oggi sempre più vicina alla certezza, che permettono al chirurgo di rimuovere il tumoreevitando eventuali lesioni di aree cerebrali funzionali sane vicino alla neoplasia.

In veste di discussant è intervenuto il direttore dell'Unità Operativa di Neurochirurgia del Gom, Mauro Campello.