Legambiente risponde a Scopelliti: "Nostri dati scientifici. Non perda tempo e soldi in azioni legali"

maresporco"I dati presentati da Goletta Verde sono la conferma scientifica di quello che tanti cittadini e turisti vedono spesso in mare con i loro occhi e dipingono una situazione che il Governatore Scopelliti e l'assessore Pugliano conoscono molto bene. Noi non abbiamo mai parlato di balneazione, perchè la competenza su questo e' di Arpacal, ma di un rilevante inquinamento da scarichi fognari non depurati che spesso arriva a mare dalle foci di fiumi e canali". E' quanto afferma in una nota Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, replicando alle dichiarazioni della Regione Calabria che, attraverso il presidente Giuseppe Scopelliti, aveva annunciato la possibilità di adire le vie legali contro i dati diffusi da Goletta Verde. "L'obiettivo della nostra campagna non e' un segreto - ha scritto Ciafani - quello di cui vogliamo parlare e' la mancata depurazione, tema troppo spesso taciuto dalle istituzioni, che e' stato oggetto di pesanti scandali nel passato in Calabria, e che invece sarebbe il punto di partenza per tutelare non solo il mare e la salute dei bagnanti ma anche l'economia turistica e costiera. Stupisce invece che il Governatore e l'Assessore si stupiscano di quello che denuncia Goletta Verde: secondo i dati dell'Istat, infatti, in Calabria quasi due milioni di abitanti equivalenti non sono serviti da un adeguato sistema di depurazione e scaricano i loro reflui fognari direttamente nei fiumi e nel mare".

E' dunque lotta all'arma bianca tra Legambiente e la Regione Calabria: "Vale la pena ricordare – afferma ancora Ciafani - che sono 18 i comuni calabresi che hanno contribuito alla condanna del nostro Paese. I dati di Legambiente possono anche non piacere, ma la si smetta di prendersela con chi solleva il problema, ma lo si risolva una volta per tutte. La mancata depurazione di tanti comuni in Calabria esiste da troppo tempo senza che siano stati presi interventi risolutivi da parte degli enti locali.

Ma da Legambiente arriva anche una secca replica rispetto alla metodologia adottata, che Scopelliti ha criticato duramente: "Non e' vero che sono stati prelevati campioni solo alle foci – dice ancora Diafani - sono stati 24 i campioni prelevati in quelli che definiamo punti critici per potenziale inquinamento (spiagge, aree interessate da scarichi, etc) - dichiara ancora Legambiente - segnalati dalle strutture locali dell'associazione o direttamente dai cittadini attraverso il servizio "SOS Goletta" e i risultati delle analisi sono stati pubblicati il 25 luglio scorso a Roccella Jonica. In quell'occasione, pur avendo fatto inviti specifici, ci spiace dover sottolineare che nessun rappresentante della giunta regionale e' intervenuto (era invece presente il direttore di Arpacal che intervenuto in conferenza stampa)".

Da ultimo, Ciafani dice la sua sul possibile rimpallo di responsabilità: "In attesa della prossima stagione turistica ci auguriamo che la Regione Calabria non perda tempo e soldi in inutili contestazioni giudiziarie e non scarichi la responsabilità sui Comuni inadempienti ma si metta all'opera con solerzia per guidare gli enti locali senza depuratori fuori dalla crisi, grazie a investimenti concreti e trasparenti dei fondi Cipe e dei fondi regionali del Piano Operativo sulla depurazione dell'agosto del 2011. Solo in questo modo sara' possibile rispondere alle continue e numerose denunce sul mare inquinato che ci arrivano dai cittadini, molto spesso riportate anche sulle cronache locali, ed evitare danni alla Calabria e alla sua economia turistica".