Reggina, avanti con Atzori. Ma così si retrocede

atzori3di Paolo Ficara - È ancora lì. Alle 15:00 la Reggina riprende ad allenarsi, in vista della gara interna di sabato sera con l'Empoli. A guidare la ciurma ci sarà sempre Gianluca Atzori, ma la nave sta affondando come nelle mani del peggior Schettino. Sono le mancate dimissioni a tenere in scacco Lillo Foti, o non c'è convinzione nel procedere con uno dei papabili? Di sicuro, i profili di Colomba, Cozza, Gautieri e Pillon hanno poco in comune l'uno con l'altro. E come extrema ratio non è nemmeno esclusa la promozione di Diego Zanin, attuale trainer della Primavera. Ma siamo ad ottobre, ed è ancora presto per le soluzioni d'emergenza.

La realtà, al momento, dice che Atzori verrà esposto al pubblico ludibrio in occasione di Reggina-Empoli. Servirà molto coraggio, ad un allenatore messosi a tenere un portafortuna in mano dopo il 2-0 del Crotone (fonte Sky), per sottoporsi al giudizio di una tifoseria che lo ha già messo alla berlina sabato scorso. Cosa ci guadagna la società? Una vittoria risolverebbe come per magia i problemi? Una sconfitta invoglierebbe il tecnico a fuggire e rinunciare allo stipendio?

Grave l'errore concettuale commesso allo 'Scida'. Se si sceglie di irrobustire il centrocampo e di schierarsi con Di Michele unica punta, la logica impone di chiudersi in difesa e tentare il contropiede. Invece la Reggina si è messa a giochicchiare, prendendo il pallino del gioco ma sfiancandosi, con la solita squadra lunghissima e con i cross e i lanci lunghi per la testa del centravanti invisibile. Nel momento in cui si rinuncia a qualche saltatore importante, poi non ci si può lamentare se si subisce gol su angolo. A difendere sul primo palo solitamente ci va la prima punta: stavolta è toccato al malcapitato Foglio, e purtroppo ne è venuto fuori un assist per Ishak. Non è colpa sua.

Stavolta nemmeno la presenza contemporanea di Cocco, Gerardi, Di Michele e Fischnaller ha consentito alla Reggina di trovare il gol, nell'ultima mezz'ora. La fase offensiva rimane il problema irrisolto di queste prime otto partite. Di segnare nel primo tempo non se ne parla nemmeno, e ci si mette anche la malasorte (chiamiamola così) quando un'ingenuità di Dall'Oglio non consente di approfittare del macroscopico errore di Gomis. L'ingenuità si estende a vedere che per tre volte consecutive, sempre su punizione, la retroguardia pitagorica mette in fuorigioco gli amaranto. E la mente va al gol preso da Pavoletti a Varese, nonché alla convinzione atzoriana che il fuorigioco non serva.

Bisogna capire che andando avanti di questo passo, le belle speranze di inizio stagione si convertiranno nelle paure già toccate con mano qualche mese fa. L'attuale guida tecnica non sembra minimamente in grado di risolvere le problematiche, che poi sarebbero le proprie. Tra formazioni sconclusionate, esperimenti, giocatori che godono di fiducia a settimane o periodi alterni e presunzione nell'insistere su chi non è pronto, di sicuro non basterà un portafortuna. Se la società non darà una svolta, la Reggina rischia di sprofondare moralmente. E nell'anno del centenario, le retrocessioni non sono condonate.