Avviata l'attività dell'Unione Beccaccia Italia

È stata avviata lo scorso 9 novembre l'attività del coordinamento calabrese di Unione Beccaccia Italia (UBI) e, contestualmente, nel corso di un convegno presso la sala consiliare di Palmi dal titolo "La beccaccia in Europa, in Italia e in Calabria", si è insediato il Centro Studi Beccacce (CSB) per il territorio che dal Pollino scende fino all'Aspromonte. Un doppio salto in avanti per il mondo venatorio regionale, nella direzione di una nuova consapevolezza sul ruolo della caccia e del cacciatore, nel solco di un rapporto sempre più stretto tra questo particolare settore e l'universo della "regina". A sostenere con forza l'avvio di questo progetto l'UBI Calabria e, nello specifico, il riferente territoriale Antonino Randazzo. L'evento ha ottenuto il patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, del Comune di Palmi, della Regione Calabria, e si è svolto in collaborazione con la Fanbpo, la Fidc – Reggio Calabria e l'associazione Urca. Al tavolo dei relatori, di fronte ad oltre duecento cacciatori provenienti dall'intera Calabria e dalla Sicilia, la caporedattrice di "Sentieri di Caccia" e "Beccacce che Passione" Viviana Bertocchi, il giudice Enci Natale Tortora, il tecnico faunistico Marco Tuti, il presidente di UBI Italia e di Fanbpo Paolo Pennacchini e Giacomo Cretti, viso noto dei canali tematici sulla caccia di Sky. Ad ascoltare le voci dei protagonisti anche il consigliere regionale Francesco D'Agostino. Gli interventi hanno centrato il focus su quello che è il presente della caccia alla beccaccia in Calabria, aprendo prospettive interessanti per il futuro. È chiaro che l'attività venatoria destinata a questo selvatico è solo una piccola parte di una passione più ampia e articolata, che comprende a pieno titolo la gestione e la tutela, l'arte cinofila e la conservazione del patrimonio ambientale. Attività fondamentali in senso largo, che da sempre vedono il cacciatore italiano come attore principale del controllo e della sana gestione del territorio rurale e montano. Nel corso dell'iniziativa è stata presentata l'applicazione "Beccapp", strumento on line in funzione da alcuni anni utilissimo per la raccolta dell'indice cinegenetico di abbondanza della scolopax rusticola. Un laboratorio dinamico dove il cacciatore può, in tempo reale, segnalare tutti i dati sulla beccaccia incontrata o prelevata. "Siamo assolutamente soddisfatti della riuscita dell'evento – ha affermato l'avvocato Antonino Randazzo – e siamo certi che nel prosieguo il mondo venatorio calabrese saprà fornire idee, strumenti e dati per la sempre maggiore conoscenza della beccaccia. È chiaro come la sfida sia europea. Cacciare la scolopax significa tutelare l'ambiente, preservare gli habitat e attivare forme di prevenzione al bracconaggio o al danneggiamento della specie su scala internazionale. Sarà una sfida entusiasmante per i cacciatori e per tutti gli amanti della caccia con il cane da ferma. Ringrazio – ha concluso – tutti i partner e i relatori dell'iniziativa. Sono particolarmente orgoglioso per l'avvio di UBI Calabria, che nasce dalla fusione di due club storici del settore: Beccacciai d'Italia, nato nel 2001, e Club della Beccaccia 1976, più antico e tra i primi d'Italia a vedere la luce. Siamo in tanti a sostenere questo progetto, quindi avanti con passione e tanta fiducia".

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