Metromare, Tripodi (Pdci) non ci sta: "Lupi e Scopelliti corresponsabili di attentato al diritto alla circolazione"

aliscafo"La conclusione della vicenda dei collegamenti nello stretto, a seguito della scadenza della convenzione triennale con la Metromare, rappresenta una vera e propria tragedia sociale. Si tratta, senza giri di parole, di uno sfregio e un'offesa permanenti nei confronti di migliaia e migliaia di pendolari, in primis lavoratori e studenti, che, quotidianamente, sono costretti ad attraversare lo stretto non per motivi ludici o turistici, ma semplicemente per raggiungere i rispettivi luoghi di lavoro o di studio". Una voce fuori dal coro, quella del segretario del Pdci di Reggio Calabria, Ivan Tripodi, che a fronte dei vari elogi pervenuti a Scopelliti e alla Giunta per aver risolto la situazione dei collegamenti marittimi tra Calabria e Sicilia, cambia completamente direzione.
"Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il lombardo Maurizio Lupi (PDL) – afferma – e la fallimentare giunta regionale calabrese guidata da Scopelliti hanno compiuto un vero e proprio "capolavoro" a senso unico, ovvero esclusivamente contro le popolazioni calabresi e siciliane. Siamo convinti – spiega – che se avessero messo un impegno particolare non avrebbero partorito la soluzione adottata che equivale ad una vera e propria ingiustizia, nei confronti delle popolazioni, consumata da un potere arrogante e sordo che, disconoscendo i problemi delle persone normali, non rispetta le elementari esigenze quotidiane della collettività".
"A partire dal 1° luglio – sottolinea Tripodi – il numero delle corse degli aliscafi da Reggio per Messina, e viceversa, è pressoché dimezzato rispetto alle già insufficienti corse che venivano svolte fino a qualche giorno fa. Tutto ciò comporterà che sarà impossibile essere puntuali nelle rispettive destinazioni o viceversa si dovrà partire con molte ore di anticipo. Vi sono, addirittura, assurdi buchi di ben tre ore e venti minuti tra una corsa e l'altra e, incredibilmente, da Messina sarà impossibile raggiungere Reggio dopo le ore 18.30. Una vergogna senza precedenti che i pendolari devono subire senza alcuna alternativa".
Tripodi definisce la soluzione adottata "un ricatto bello e buono", dato che non ci sarebbe alternativa a quanto stabilito. "Si tratta – afferma – senza enfasi, di una vera e propria calamità sociale che peserà profondamente sulle condizioni, sui tempi e sugli stili di vita quotidiana di migliaia di pendolari.
E' inammissibile considerare degno di un moderno paese civile europeo il finto servizio di trasporto che inizierà il 1° luglio: un ulteriore e ben studiato incentivo finalizzato, anche, ad allontanare quei turisti che potevano essere interessati ad attraversare lo stretto.
Davanti a questa indecente situazione, siamo esterrefatti nel registrare che vi possano essere personaggi politici, ovviamente tutti del PDL, che, in queste ore, hanno il barbaro e masochistico coraggio di osannare l'esito nefasto della vicenda aliscafi che, invece, graverà negativamente sul futuro dell'area dello stretto.
Infatti – aggiunge – dobbiamo rilevare che le decisioni assunte dal Ministro Lupi, di concerto con la giunta Scopelliti, rappresentano la tomba definitiva per tutti i timidi tentativi di costruzione di una reale conurbazione dell'area dello stretto che, ovviamente, per essere tale non può non passare per un efficace e permanente sistema della mobilità e dei trasporti.
Il ministro Lupi e la giunta Scopelliti sono implicitamente corresponsabili di un vero e proprio attentato al diritto, costituzionalmente garantito, alla circolazione e alla mobilità per ogni singolo cittadino. Inoltre, elemento correlato e non trascurabile, vi è la contestuale responsabilità del conseguente definitivo affossamento dell'aeroporto dello stretto "Tito Minniti" che di "stretto" avrà soltanto il nome, poiché l'utenza messinese, da oggi, è stata, nei fatti, formalmente disincentivata dall'utilizzo dello scalo reggino.
A nostro avviso – conclude – la vicenda non può essere chiusa e archiviata in questi termini. Da parte nostra non ci fermeremo e non arretreremo nella nostra azione di forte e costante denuncia finalizzata al radicale miglioramento dell'odierna inaccettabile condizione dei trasporti nello stretto che colpisce selvaggiamente le popolazioni calabresi e siciliane".