"Zapatos Rojos" dal Messico approda a Reggio per dire stop alla violenza sulle donne

zapatos rojosdi Anna Zaffino - Una distesa di scarpe rosse, questa domenica, tappezzerà Piazza Italia. E' un progetto evocativo e carico di senso quello dell'artista messicana Elina Chauvet: "Zapatos Rojos", per dire stop alla violenza sulle donne. Una manifestazione d'arte pubblica che prevede l'installazione di centinaia e centinaia di scarpette rosse nelle piazze e lungo le vie più importanti delle città. Realizzata, per la prima volta, nel 2009 a Ciudad Juárez per chiedere giustizia per le donne rapite ed uccise in questa città del Messico, al confine con gli Usa, ha poi toccato Texas, Argentina, Spagna, Norvegia fino ad approdare in Italia, per la prima volta, nel 2012. Prima Milano, poi Bergamo, Torino, Lecce, Genova e adesso Reggio Calabria.

"E' un progetto itinerante – sottolinea lo storico e critico d'arte Serena Carbone – per il quale stiamo lavorando da settimane in maniera silente". Serena Carbone è la referente cittadina dell'evento al quale partecipano, inoltre, varie associazioni sostenute dal prezioso contributo del Centro servizi per il volontariato guidato da Mario Nasone. Accademia delle Belle Arti (la studentessa Francesca Nocito ha curato la realizzazione grafica della locandina dell'evento), il Centro antiviolenza "Casa Angela Morabito", le donne di "Se non ora quando", Legambiente Onlus, le Istituzioni che rappresentano le Pari Opportunità, e tante altre realtà stanno lavorando da circa un mese per la realizzazione dell'evento, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista culturale: creare rete, attivare il passaparola, condividere informazioni per combattere l'isolamento, questo si sta facendo per la preparazione della "marcia" delle scarpette rosse.
ZapatosRojosConferenzastampapresentazione 001"L'installazione di arte contemporanea – spiega Serena Carbone – si è realizzata per la prima volta a Ciudad Juárez, una terra di nessuno, nel luogo in cui venne ritrovato il corpo mutilato di una donna".

Ogni paio di scarpe racconta una storia, rappresenta una donna e la propria violenza subita e, contemporaneamente, la volontà di continuare il cammino verso l'eliminazione della violenza di genere. "Zapatos Rojos" simboleggia una marcia di donne "assenti" perché annullate da quello che hanno patito: vittime di stupri, di vessazioni fisiche e psicologiche, e nel peggiore dei casi, di omicidio.

E il 10 novembre anche la Regione Calabria presenzierà all'evento. Lo annuncia la presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità Giovanna Cusumano che sottolinea la propria soddisfazione nel vedere anche la Calabria attiva in questo progetto. "L'arte – dice – è una delle più alte forme di comunicazione fatta di codici universali che consentono di superare ogni barriera culturale e linguistica. E' importante combattere la violenza di genere non soltanto con l'aiuto concreto – di cui le Istituzioni si devono assolutamente far carico – ma anche con atti di solidarietà e messaggi per far sentire vicinanza al problema".

La Cusumano poi annuncia un nuovo bando per la creazione di centri antiviolenza in Calabria: "Ho chiesto personalmente all'assessore Salerno l'emanazione di un bando per costituire nuove strutture". E si dimostra molto fiera dell'attivazione, risalente a qualche mese fa, dell'Osservatorio regionale sulla violenza sulle donne: "E' uno strumento che ci consentirà di avere una fotografia precisa della situazione calabrese. La nostra – spiega – è una realtà molto più complessa rispetto ad altre perché abbiamo il problema del sommerso". E' significativa, infatti, in Calabria la percentuale di donne che non denunciano le violenze subite.

E' un problema culturale.

E' sulla scorta di questa constatazione che la presidente della Crpo sottolinea l'assoluta esigenza di coinvolgere la cittadinanza e soprattutto le nuove generazioni. Il 27 novembre, infatti, verrà presentato un progetto – realizzato proprio nell'ambito dell' Osservatorio – da avviarsi nelle scuole per confrontarsi sul fenomeno della violenza di genere e sulle pari opportunità. Quello che manca –secondo la Cusumano – è la "rete". La Regione Calabria ha sempre affrontato il tema ma è mancata una forte sinergia tra realtà diverse che la presidente della Crpo auspica fortemente: "Istituzioni, volontariato, associazioni – sottolinea – bisogna camminare insieme e lavorare congiuntamente per cambiare la cultura calabrese".

Entusiasta per "Zapatos Rojos" anche Carmen Quattrone del "Centro violenza Angela Morabito" che accoglie tutte quelle donne vittime di violenza fornendo loro un sostegno non solo psicologico e sociale ma anche legale. Sulla stessa scia Luciana Bova (Snoq): "E' bello che l'arte abbia preso a cuore il problema della violenza di genere, è una risposta culturale importante a quelle donne che hanno deciso di fare coming out".

Appuntamento, dunque, il 10 novembre dalle 10 e 30 alle 19 a Piazza Italia per il progetto curato dallo storico d'arte Francesca Guarisoli, a cui va il merito di aver portato "Zapatos Rojos"per la prima volta in Italia.