Villa San Giovanni (RC): la Fiamma Tricolore denuncia aggressione a tre giovani militanti

fiammatricolore logoUna vera e propria accusa pubblica, corredata, a quanto si apprende, anche da una denuncia alle forze dell'ordine. La Fiamma Tricolore di Reggio Calabria affida a un comunicato stampa la cronaca di quanto sarebbe accaduto presso la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, allorquando tre militanti dell'MSI-Fiamma Tricolore sarebbero stati aggrediti – secondo quanto riportato nella nota stampa – da un gruppo di militanti dell'estrema sinistra.

Uno scontro che, stando alle fonti della Fiamma Tricolore, non avrebbe avuto nessuna grave conseguenza per i tre giovani, tranne qualche contusione e qualche escoriazione. Il partito, però, non manca di sottolineare la gravità dell'accaduto: "La violenza subita dai nostri militanti – scrivono dalla Fiamma - non è solo un atto gratuito e vigliacco, ma è soprattutto la naturale conseguenza del clima di odio e di intolleranza che negli ultimi tempi viene sempre più alimentato ed istigato da certi noti predicatori di sinistra. Solo poche settimane fa denunciammo il rischio di una possibile spirale di tensioni qualora non si fosse messo responsabilmente fine al proliferare di deliranti comunicati stampa e di gruppi su facebook nella quale esplicitamente si dichiara il proprio odio verso una determinata area politica appartenente alla destra radicale".

Nell'interpretazione della Fiamma Tricolore, peraltro, il "clima di odio" sarebbe una diretta conseguenza delle aspre polemiche scaturite dalla proposta del partito di intitolare piazza Orange allo storico dirigente dell'MSI, Giorgio Almirante: "Tutta questa ostilità, espressa sempre con toni animosi e deliranti, rivendicando per la città di Reggio Calabria libertà e democrazia. Un'ipocrisia che è venuta alla luce con tutto il suo carico di tristezza, di odio, di vigliaccheria e di violenza. Chi a Reggio, da sinistra predica libertà, oggi non consente ad un cittadino di usufruire di un servizio quale quello di prendere un treno solo perché indossa la maglietta con il simbolo della Fiamma. Chi a Reggio, da sinistra predica democrazia, oggi non vorrebbe consentire l'utilizzo di sale pubbliche ad associazioni legalmente riconosciute quali TemerariaMente e CasaPound, e soprattutto non accetta la volontà popolare di una città che si è ripetutamente, ed in piena conformità alle norme regolamentari del Comune di Reggio Calabria, espressa a favore dell'intitolazione di una piazza a Giorgio Almirante".

Quanto accaduto a Villa San Giovanni, su cui, comunque, sono già partiti i riscontri da parte delle forze dell'ordine, spinge la Fiamma Tricolore a un durissimo atto d'accusa nei confronti degli avversari politici: "La sinistra reggina non ha idee, non ha pensiero, non ha argomentazioni, non ha proposte e di conseguenza non è in grado di confrontarsi su niente e con nessuno. Ed allora la sinistra si rifugia strumentalmente dietro il recente vile attentato al Centro Sociale "Cartella", che condanniamo pienamente ma di cui fin ora non abbiamo mai espresso opinione perché responsabilmente non volevamo alimentare con nuove tensioni un già troppo acceso clima attorno, accusando i fascisti di aver compiuto tale vigliacca, criminale e deplorevole azione solo perché non ha il coraggio di denunciare apertamente la vera matrice dell'attentato. La politica, infatti, non ha nulla a che vedere con l'incendio al "Cartella", ma verosimilmente i responsabili sono gruppi che hanno interessi di natura economica verso quella struttura in un quartiere che in prospettiva conoscerà nel breve una forte crescita".

Clima difficile a Reggio Calabria nelle ultime settimane. Clima da cui la Fiamma Tricolore si dissocia fermamente: "A questa cultura della violenza e dell'odio – dicono dal partito - continueremo a rispondere con l'azione della buona politica. Quell'azione che, come ci ha insegnato Giorgio Almirante, rispetta il prossimo a prescindere dalla propria appartenenza politica, quella che cerca il confronto costruttivo, quella che è capace di dialogare con la gente per recepirne i problemi, e soprattutto per elaborare risposte concrete che sappiano presentare soluzioni e prospettive".